Le elezioni politiche del prossimo 4 marzo cadono in una fase trasformazione e profondo cambiamento che deve essere governata con politiche a misura delle micro e piccole imprese (il 99,4% dell’imprenditoria italiana), affinché l’Italia possa davvero consolidare ed irrobustire la ripresa economica in atto e guardare con fiducia al futuro.
Le nostre proposte a chi si candida a governare riguardano ambiti di intervento riconducibili ad interessi di carattere generale, di quelle componenti economiche e sociali del Paese che rappresentano l’anima dei territori, della creatività e del saper fare che ci rendono unici al mondo.
Ecco le nostre proposte in tema di credito.
Dal 2011 ad oggi, il credito bancario alle imprese è diminuito del 20%. Si deve ricreare la convenienza delle banche a investire nelle piccole imprese, ripristinando le condizioni di fluidità nell’accesso al credito per l’economia reale. In particolare, è prioritario:
- modificare quelle regole europee sulla vigilanza bancaria, illogiche nella loro indifferenza alla dimensione dei crediti concessi, che portano a privilegiare gli impieghi meno rischiosi e più garantiti;
- concentrare l’applicazione del Fondo di garanzia pubblica sulle operazioni di minore importo, privilegiando la compartecipazione dei confidi;
- valutare l’ipotesi di messa in campo di uno strumento pubblico atto a sostenere l’accesso al credito delle piccole imprese.